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[V&C] Battlefield 3-Recensione DLC close Quarters
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[V&C] Battlefield 3-Recensione DLC close Quarters
Il nuovo DLC per Battlefield 3 che inaugura il servizio Premium, ovvero la risposta di Electronic Arts a Call of Duty: Elite, è una sorta di "omaggio", o meglio sarebbe più giusto parlare di rivisitazione in salsa Frostbite 2 delle meccaniche di gioco tipiche di Modern Warfare. Close Quarters sposta infatti il focus degli scontri su spazi piccoli e stretti, cancellando quindi gioco forza qualsiasi mezzo dalle mappe, tutto in favore di frenetiche sparatorie al chiuso, dove chi ce l'ha più grosso (il fucile) vince. Close Quarters è quindi un "tradimento" più o meno totale del gameplay tradizionale della saga, ma senza dubbio ha il pregio di essere comunque divertente, caciarone in poche parole. Il pacchetto è costituito da quattro mappe, Donya Fortress, Scrapmetal, Ziba Tower e Operation 925, mentre sul versante delle armi abbiamo dieci nuove bocche da fuoco per relative dieci nuove assegnazioni. Riguardo alle modalità di gioco troviamo Team Deathmatch Close Quarters, che ha bisogno di poche spiegazioni, Conquista Dominio e Gun Master. Quest'ultime due sono la versione Made in Sweden di Dominio e Gun Game che tutti quelli che giocano a Call of Duty conoscono bene.
Realizzata per un massimo di sedici giocatori, Ziba Tower è la mappa più piccola del pacchetto ma è tutta giocata su una spiccata verticalità. Ambientata a Teheran, il palazzo spinge i giocatori a fare su e giu tra i piani, con tanto di inevitabili strozzature, tenendo sotto mira dalle balconate il cortile interno, una vera e propria terra di nessuno alla mercè dei tiratori dall'alto. Una mappa immediata e velocissima, forse quella più simile concettualmente alle sparatorie di Call of Duty. Zero tatticismo, testa bassa e armi pesanti pronte a far fuoco per massimizzare facilmente l'incremento di esperienza. Dalle ricche zone borghesi di Teheran ci spostiamo in piena zona industriale con Scrapmetal. Anche qui lo sviluppo verticale è assicurato dai due capannoni su più piani che formano la mappa, uniti da alcuni camminamenti utili per tenere sott'occhio chi si sposta da una costruzione all'altra. La mappa è davvero ben disegnata, grande abbastanza per mettere alla prova i giocatori con un buon numero di vie d'accesso per i punti caldi delle fabbriche. E anche quindi piuttosto intricata e da studiare attentamente prima di gettarsi nella mischia. L'esatto opposto di Ziba Tower in parole povere. Donya Fortess ci riporta in medio oriente, ambientando l'azione in un vecchio forte rimodernato per l'occasione. Mappa prettamente orizzontale nonostante un palazzo di due piani che dà sul cortile centrale, è anch'essa di piccole dimensioni, ma ben sviluppata con passaggi stretti sotterranei per muoversi da un capo all'altro della mappa. Un livello quindi concettualmente simile a Ziba Tower, veloce e frenetico, che farà la felicità delle squadre armate pesantemente, fermo restando che la balconata centrale è un bel punto dal quale appostarsi. La mappa più grande del pacchetto, Operation 925 esalta la nuova modalità di gioco Conquista Dominio. Di nuovo a Teheran, il complesso è formato da tre livelli più un parcheggio sotterraneo. Mappa spiccatamente verticale con la balconata della caffetteria che domina tutto il complesso. Tra le varie proposte di Close Quarters, Operation 925 è quella meno frenetica e un filo più "ragionata", con più spazio per rifiatare per organizzare attacchi e difese meglio concertati. Sicuramente la migliore del lotto. Le basi sono ovviamente le stesse delle altre tre mappe, ma le dimensioni maggiori e il ritmo più lento favoriscono una giocabilità più vicina a quello che è Battlefield.
Parlando delle modalità di gioco, Conquista Dominio vede le due squadre contendersi tre punti caldi sino a quando l'una o l'altra finiscono i ticket di rientro. Nessuna particolare innovazione potremmo dire, la cosa interessante è che i tempi di conquista sono estremamente veloci, di conseguenza è tutto un muoversi tra A-B-C favorendo quindi massacri di gruppo con poco spazio per raffinate tecniche di aggiramento. In tal senso è da notare come la proliferazione di mine, esplosivi e lanciarazzi sia mal vista dalla community. Circondare una base di mine o fare il tiro al piccione coi lanciarazzi è certamente possibile, ma banalizza, o meglio brutalizza le dinamiche di gioco visti i ridotti spazi delle mappe. Gun Master è invece la copia esatta di Gun Game. I giocatori iniziano con un'arma, ogni due kill viene sostituita con un'altra. Se si viene uccisi ci viene tolta l'arma guadagnata, perdendo di fatto una posizione in classifica. Le armi a disposizione sono per la maggior parte quelle inedite di Close Quarters: si parte con la pistola MP443 e si termina col coltello. Una modalità che sembra fatta quindi per prendere confidenza con il nuovo arsenale, ma nulla di più di un semplice passatempo. Il veterano insomma di Battlefield 3 potrebbe non apprezzare quindi questo Gun Master che di fatto annulla le specializzazioni di classe all'interno di un frenetico girotondo nelle mappe. C'è poi il discorso relativo alla cosiddetta HD Destruction implementata apposta per questo pacchetto. Vista l'impossibilità di tirar giu intere costruzioni, altrimenti le mappe sarebbero diventate ingiocabili a causa dei detriti che avrebbero intasato gli stretti spazi dei livelli, si è preferito concentrarsi sulla generosa distruzione di tutti gli arredi e le suppellettili e più in generale nel tirar giu le superfici meno resistenti. Sicuramente bello da vedere, ma meno utile però a livello di gameplay rispetto a quanto visto nel gioco standard. Il nostro giudizio è senza dubbio positivo, ma non possiamo non soffermarci sul fatto che Close Quarters non è Battlefield 3. Questo secondo DLC espone infatti il punto di vista DICE su quello che offre Call of Duty, e lo fa anche bene, ma non capiamo a chi esattamente si rivolge. Proprio per questo gli utenti veterani delle battaglie campali sono avvertiti.
Personalmente trovo questo DLC un buon modo per dare la possibilità a tutti i coddari che sono passati a Bf3 di fare qualche kill.
Sbressio
Realizzata per un massimo di sedici giocatori, Ziba Tower è la mappa più piccola del pacchetto ma è tutta giocata su una spiccata verticalità. Ambientata a Teheran, il palazzo spinge i giocatori a fare su e giu tra i piani, con tanto di inevitabili strozzature, tenendo sotto mira dalle balconate il cortile interno, una vera e propria terra di nessuno alla mercè dei tiratori dall'alto. Una mappa immediata e velocissima, forse quella più simile concettualmente alle sparatorie di Call of Duty. Zero tatticismo, testa bassa e armi pesanti pronte a far fuoco per massimizzare facilmente l'incremento di esperienza. Dalle ricche zone borghesi di Teheran ci spostiamo in piena zona industriale con Scrapmetal. Anche qui lo sviluppo verticale è assicurato dai due capannoni su più piani che formano la mappa, uniti da alcuni camminamenti utili per tenere sott'occhio chi si sposta da una costruzione all'altra. La mappa è davvero ben disegnata, grande abbastanza per mettere alla prova i giocatori con un buon numero di vie d'accesso per i punti caldi delle fabbriche. E anche quindi piuttosto intricata e da studiare attentamente prima di gettarsi nella mischia. L'esatto opposto di Ziba Tower in parole povere. Donya Fortess ci riporta in medio oriente, ambientando l'azione in un vecchio forte rimodernato per l'occasione. Mappa prettamente orizzontale nonostante un palazzo di due piani che dà sul cortile centrale, è anch'essa di piccole dimensioni, ma ben sviluppata con passaggi stretti sotterranei per muoversi da un capo all'altro della mappa. Un livello quindi concettualmente simile a Ziba Tower, veloce e frenetico, che farà la felicità delle squadre armate pesantemente, fermo restando che la balconata centrale è un bel punto dal quale appostarsi. La mappa più grande del pacchetto, Operation 925 esalta la nuova modalità di gioco Conquista Dominio. Di nuovo a Teheran, il complesso è formato da tre livelli più un parcheggio sotterraneo. Mappa spiccatamente verticale con la balconata della caffetteria che domina tutto il complesso. Tra le varie proposte di Close Quarters, Operation 925 è quella meno frenetica e un filo più "ragionata", con più spazio per rifiatare per organizzare attacchi e difese meglio concertati. Sicuramente la migliore del lotto. Le basi sono ovviamente le stesse delle altre tre mappe, ma le dimensioni maggiori e il ritmo più lento favoriscono una giocabilità più vicina a quello che è Battlefield.
Parlando delle modalità di gioco, Conquista Dominio vede le due squadre contendersi tre punti caldi sino a quando l'una o l'altra finiscono i ticket di rientro. Nessuna particolare innovazione potremmo dire, la cosa interessante è che i tempi di conquista sono estremamente veloci, di conseguenza è tutto un muoversi tra A-B-C favorendo quindi massacri di gruppo con poco spazio per raffinate tecniche di aggiramento. In tal senso è da notare come la proliferazione di mine, esplosivi e lanciarazzi sia mal vista dalla community. Circondare una base di mine o fare il tiro al piccione coi lanciarazzi è certamente possibile, ma banalizza, o meglio brutalizza le dinamiche di gioco visti i ridotti spazi delle mappe. Gun Master è invece la copia esatta di Gun Game. I giocatori iniziano con un'arma, ogni due kill viene sostituita con un'altra. Se si viene uccisi ci viene tolta l'arma guadagnata, perdendo di fatto una posizione in classifica. Le armi a disposizione sono per la maggior parte quelle inedite di Close Quarters: si parte con la pistola MP443 e si termina col coltello. Una modalità che sembra fatta quindi per prendere confidenza con il nuovo arsenale, ma nulla di più di un semplice passatempo. Il veterano insomma di Battlefield 3 potrebbe non apprezzare quindi questo Gun Master che di fatto annulla le specializzazioni di classe all'interno di un frenetico girotondo nelle mappe. C'è poi il discorso relativo alla cosiddetta HD Destruction implementata apposta per questo pacchetto. Vista l'impossibilità di tirar giu intere costruzioni, altrimenti le mappe sarebbero diventate ingiocabili a causa dei detriti che avrebbero intasato gli stretti spazi dei livelli, si è preferito concentrarsi sulla generosa distruzione di tutti gli arredi e le suppellettili e più in generale nel tirar giu le superfici meno resistenti. Sicuramente bello da vedere, ma meno utile però a livello di gameplay rispetto a quanto visto nel gioco standard. Il nostro giudizio è senza dubbio positivo, ma non possiamo non soffermarci sul fatto che Close Quarters non è Battlefield 3. Questo secondo DLC espone infatti il punto di vista DICE su quello che offre Call of Duty, e lo fa anche bene, ma non capiamo a chi esattamente si rivolge. Proprio per questo gli utenti veterani delle battaglie campali sono avvertiti.
Personalmente trovo questo DLC un buon modo per dare la possibilità a tutti i coddari che sono passati a Bf3 di fare qualche kill.
Sbressio
Re: [V&C] Battlefield 3-Recensione DLC close Quarters
sinceramente reputo il pacchetto "back to Karkand" molto più bello di questo forse perchè sono abituato a mappe immense o comunque molto più grandi di quelle di CoD.....detto questo ho preso close quarters solo perchè c'erano le mie 2 armi preferite: l' AUG e l' ACR
bluejak97- Neo -Spartan
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Re: [V&C] Battlefield 3-Recensione DLC close Quarters
preferisco il tar 21 u_u
IL GIULLARE-HOWL- Spartan
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Re: [V&C] Battlefield 3-Recensione DLC close Quarters
IL GIULLARE-HOWL ha scritto:preferisco il tar 21 u_u
io non l' ho ancora sbloccato
bluejak97- Neo -Spartan
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Re: [V&C] Battlefield 3-Recensione DLC close Quarters
fai te io non ho nemmeno battlefield! XD però agli altri giochi a cui ho giocato lo preferivo!
IL GIULLARE-HOWL- Spartan
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